Il CTF riparte da Capodimonte.
\”Il teatro rinasce con te\” è anche quest’anno lo slogan del nuovo Napoli Teatro Festival, per una vera rinascita del settore teatrale attraverso il coinvolgimento di tante importanti realtà del panorama italiano ed estero, e grazie al talento e alle professionalità di molte produzioni e compagnie che operano da anni in Campania. Più di 1500 saranno i lavoratori impegnati nello spettacolo per l\’edizione del 2021.
ll Real Bosco di Capodimonte sarà la sede principale di questa quattordicesima edizione del Napoli Teatro Festival che a partire proprio da questa edizione 2021, la quinta diretta da Ruggero Cappuccio, diventerà il Campania Teatro Festival, anticipando l’intenzione di estendere la manifestazione all’intera regione grazie all’impegno concreto della Regione Campania a sostegno di una rassegna multidisciplinare, organizzata dalla Fondazione Campania dei Festival presieduta da Alessandro Barbano, che sa coniugare la cultura nazionale e internazionale con la bellezza di alcuni dei luoghi più suggestivi e simbolici del territorio campano.
Dal 12 giugno all’11 luglio 159 eventi per un mese di programmazione in luoghi all’aperto e in totale sicurezza, 10 sezioni, 70 debutti assoluti e 3 nazionali, anteprima il 19 marzo con il Maestro Riccardo Muti al teatro Mercadante.
Il Museo e Real Bosco di Capodimonte ospiterà dunque, per un mese – dal 12 giugno all11 luglio 2021 – una vera e propria citta della teatrale tra Cortile della Reggia, Casino della Regina, Giardino Paesaggistico di Porta Miano, Manifattura della Porcellana, Giardino Paesaggistico Pastorale, Praterie della Capraia, il Giardino dei Principi e lo spazio del Cisternone.
Capodimonte, luogo tra i più rappresentativi del periodo borbonico, sarà anche centrale ne “Il sogno reale. I Borbone di Napoli”, un Progetto Speciale di Ruggero Cappuccio curato da Marco Perillo, che, rispondendo alla mission della Fondazione di promuovere e valorizzare i beni del patrimonio culturale materiale e immateriale della Regione, vuole coinvolgere, attraverso un focus storico e artistico sul secolo del Regno, alcuni dei principali siti borbonici della Campania.
Con la direzione artistica di Ruggero Cappuccio, che ha avviato un progetto artistico – tracciato attraverso undici sezioni – nel segno della multidisciplinarità si è avviata cinque anni fa una programmazione aperta a innovativi fronti di attività, come la sezione Osservatorio e le attività laboratoriali sulle arti sceniche, contenitori che offrono spazio e visibilità a giovani e meno giovani e sostengono i costi di produzione delle compagnie. Riunificare le arti in una visione interdisciplinare: in questo senso è da leggere anche la collaborazione con Mimmo Paladino, che dal 2017 progetta l’immagine del Festival, rendendo in questo modo i cataloghi e i materiali promozionali veri oggetti d’arte.