Sono 200 i Comuni a rischio dissesto se non si sbloccano il Fondo per lo Sviluppo e la Coesione (FSC), che è il principale strumento del governo italiano di finanziamento e attuazione delle politiche di riduzione degli squilibri economici sul territorio nazionale. Lo dice il governatore della Campania, Vincenzo De Luca che per la sua battaglia contro il ministro Fitto chiama a raccolta i sindaci campani e non solo. Manfredi, primo cittadino di Napoli, non risponde subito all’appello e tenta il dialogo. De Luca annuncia che farà 4 iniziative, due a metà mese. La prima a Napoli, col mondo della cultura, poi a Roma con l’associazione dei Comuni. Tenta poi un abboccamento con la Calabria, dove il governatore Occhiuto ha lo stesso problema, ma anche qui da qualche giorno c’è dietrofront. Si cercano amministratori regionali, potrebbe rispondere all’appello Emiliano, governatore della Puglia e il sindaco di Bari, Antonio De Caro. Mentre il nord appare blindato: i Fsc stanno già per arrivare in Valle d’Aosta.
La delusione più grande per De Luca è Manfredi, sindaco di Napoli, che proprio in queste ore è con Fitto a Roma per ridisegnare Bagnoli e non si è mai espresso sull’adesione del suo collega.
Ma la vicenda non è squisitamente politica, De Luca lo dice chiaramente che, se non si sbloccano risorse, molte opere iniziate nei Comuni potranno o terminare con fondi comunali (difficile pensare che siano disponibili nei bilanci locali) oppure gli enti dovranno dichiarare dissesto o ancora potremo avere eterne incompiute, contenziosi giudiziari e disastri burocratici e finanziari.
Accanto a De Luca ci saranno i sindaci flegrei?