La Fondazione Morra Greco propone in febbraio due mostre.
Il giorno giovedì 22 febbraio 2024 dalle ore 17:30 alle 20:30 presso la sede di Palazzo Caracciolo di Avellino, in centro antico a Napoli nel quartiere dell’Anticaglia si terranno i vernissage delle mostre Phtongos e Matando el Rato.
La mostra Phtongos, sull’iconografia delle sirene
Phtongos è il titolo della mostra personale di Fabrizio Cotognini a cura di Lorenzo Benedetti che si sviluppa negli spazi al terzo piano della Fondazione Morra Greco.
L’esposizione offre un viaggio nell’archeologia contemporanea, svelando le connessioni tra antropologia, territorio e contesto sociale. Fil rouge della mostra è il recupero e la ricostruzione di diversi esseri antropomorfi appartenenti all’iconografia delle Sirene, figure mitiche molto care al territorio napoletano e campano.
Disegni di grandi dimensioni, minuscole sculture e proiezioni occuperanno il grande spazio al terzo piano della Fondazione Morra Greco, dando la possibilità al visitatore di inserirsi in un dialogo visivo e al contempo magico con questi esseri simbolici che spesso attraggono la nostra curiosità per la loro bellezza e la loro bizzarria.
Matando el Rato, la mostra della cubana Eillen Noy
Matando el Rato è invece, la prima mostra personale in Italia della giovane artista cubana Eileen Noy. Le opere in esposizione – spaziando tra fotografia, installazione e video – seguono il percorso artistico di Noy dagli anni di formazione all’Accademia di Belle Arti a Cuba fino alle sue pratiche più recenti segnate dagli ulteriori studi presso l’Accademia di Belle Arti di Halle in Germania, passando anche per la sua esperienza a Napoli, dove l’artista ha trascorso un periodo di residenza nel dicembre 2022 presso la stessa Fondazione Morra Greco.
Matando el Rato, presentando paesaggi e contro-paesaggi della contemporaneità globalizzata, oscilla tra una lente di osservazione locale e una globale, rispondendo così ad una riflessione più ampia sui concetti di identità, sradicamento, e appartenenza. Avvicinando le geografie di Cuba, Sud Italia e Germania, Eileen Noy dà espressione alle domande e alle riflessioni di una generazione che, rinunciando alle proprie radici, è impegnata in una continua rinegoziazione della propria posizione nel mezzo di flussi di beni e persone.