Anche quest’anno, il giorno 13/02/24, il Martedì Grasso è stato celebrato come vuole la tradizione a Tufara (CB) piccolo borgo molisano dominato da un grande castello longobardo. Il carnevale di Tufara è famoso perché l’anima della festa è un Diavolo, un uomo che porta una maschera in cartapesta con una lunga lingua e indossa un costume fatto con pelli di capra. Il Diavolo di Tufara compare ad inizio celebrazioni e urla, corre e si dimena per spaventare la folla, la creatura è sempre in compagnia di due Folletti e due Mietitori con i quali si diverte a fare gang e rumore fra i vicoletti del borgo. A fine serata dopo aver inscenato un processo caricaturale tre commedianti che interpretano un sindaco, un prete e un avvocato gettano dalla torre più alta del castello due fantocci che rappresentano il Diavolo e l’anno vecchio e dopo questa messinscena bisognerà aspettare il prossimo Martedì Grasso per vedere il Diavolo di Tufara di nuovo in azione. La maschera del Diavolo di Tufara è fra le più antiche fra quelle ancora in uso in Italia e la relativa simbologia affonda le sue radici nel mondo del paganesimo dei sanniti e pertanto tutta la festa è molto studiata dagli storici e dagli antropologi, il Diavolo di Tufara è spesso ospite presso altri carnevali dove compaiono figure simili, come a Bolzano dove trova come collega il Krampus o in varie zone della Sardegna dove i celebri Maumotonnes rappresentano la sacralità degli antichi culti confluiti nel nostro carnevale. Il Diavolo di Tufara è l’elemento centrale della festa del Martedì Grasso e se vi capita di trovarvi in paese in tale ricorrenza cercate di arrivare prima dell’inizio della festa, quando nelle cantine del paese i giovani che si travisteranno da maschere cominciano la vestizione. I Folletti agitano campanacci e catene e si tingono il volto col carbone, i Mietitori vestono di bianco e usano la farina per tingersi il viso mentre la vestizione del Diavolo è più complessa: il costume è fatto con sette pelli di capra cucite e per indossare questa sorta di casacca ben aderente al corpo l’indossatore deve stare fermo mentre i due Folletti con ago e filo cuciono i due lembi opposti dal costume lungo i fianchi del paziente acrobata e bisogna fare molta attenzione perché il Diavolo dovrà ballare e fare capriole e certo non dovrà mai perdere il costume! Il costume del Diavolo si completa di un forcone e di una maschera di cartapesta. Sono molti i giovani che prendono parte a questa pantomima e vedere tutto questo amore per la tradizione è certamente un qualcosa di notevole. Quest’anno hanno partecipato al Martedì Grasso di Tufara anche i carri allegorici del Carnevale del vicino centro di Castel Vetere in Valfortore (BN). Per informazioni sulle future celebrazioni ci si può rivolgere alla Proloco di Tufara o al sito www.ildiavoloditufara.org
Il Diavolo di Tufara, protagonista del carnevale molisano
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