Sono pronti a qualsiasi sforzo per salvare la Chiesa dell’’Assunta. E’ il popolo di Pozzuoli, quello fatto da pescatori, fedeli, piccoli commercianti che si identificano col centro storico della città, con la Darsena, lo specchio d’acqua ai piedi del Rione Terra che, quasi come il termometro del Serapide, da’ anche il senso del sali e scendi del bradisismo. Un paio di anni fa il parroco don Tonino Russo ci aveva provato a salvare la piccola chiesa, con un bellissimo progetto quello di candidare come uno dei “luoghi del cuore” (del decimo censimento del FAI) la Darsena e la sua chiesetta. Un modo per far conoscere al mondo la caratteristica e l’incanto del sito.
Ma nonostante sia tra i luoghi italiani da non dimenticare anche per il Fondo Ambiente Italiano l’Assunta cade a pezzi, sempre di più, anno dopo anno e di certo le scosse non aiutano.
Si tratta di un luogo antico, pieno di storie e suggestioni. Fu costruita nel 1621 e inizialmente era dedicata alla Purificazione di Maria. Tuttavia, la devozione dei pescatori locali per la Madonna Assunta ha fatto sì che nel tempo fosse più conosciuta con quest’altro nome. Nonostante le difficoltà legate alla sua posizione vicina al mare, la chiesa ha continuato a essere un punto di riferimento per la comunità dei pescatori del borgo marinaro.
«Siamo pronti a ridiscendere in campo, sarebbe molto triste che il 15 agosto il giorno dell’Assunta restasse chiusa, a differenza degli altri anni», scrivono sui social alcuni di quelli si sono battuti perché qualche anno fa la chiesetta entrasse nei luoghi del Fai. Il parroco a dire il vero è da tempo che prova a far tornare quel luogo a nuovo splendore, ma non sono chiare le competenze, se deve entrare in gioco la Diocesi o il Demanio o il Comune.
Di certo se dovesse essere necessaria anche una colletta per poter riaprire almeno in agosto i fedeli sono pronti, perché far rimanere chiusa la dimora di Maria Assunta in cielo, in un anno così difficile per il bradisismo, non è un bel segnale.