Un Consiglio comunale fiume (oltre dieci ore in aula) tra interventi piccati e accuse, ma nonostante tutto il bilancio di Pozzuoli passa l’esame dell’assise cittadina (con il voto favorevole del consigliere Tozzi e l’astensione di Villani, entrambi siedono tra i banchi dell’opposizione, oltre quelli della maggioranza) e insieme ad esso anche il piano triennale delle opere pubbliche. Questi erano i documenti più importanti che andavano affrontati, certo al fotofinish perché per un mero errore tecnico (ammesso dalla stessa dirigente) il precedente consiglio comunale è stato sciolto volutamente per mancanza del numero legale dopo che l’opposizione aveva fatto notare che i conti non quadravano.
Smentita la tesi di un possibile avvicinamento di Paolo Ismeno alla maggioranza perché in aula la minoranza si è fatta valere, lanciando dardi avvelenati (da Marzia Del Vaglio a Gianluca Sebastiano, passando per Guido Iasiello per finire allo stesso Ismeno). Tantissime le tematiche affrontate da un piano di opere pubbliche «fotocopia» di quello precedente, al Duc modificato, fino a passare al Rione Terra che è ancora nel limbo, passando per gli 80mila euro dati a un consulente proprio incaricato di lavorare alla gestione futura della rocca antica. Il contrattacco (più che una difesa) è stato lanciato dal fedelissimo del sindaco, Leandro Genovese, consigliere comunale che ha ricordato i mancati espropri “scoperti” sulla rocca e il recupero di fondi che rischiavano di essere perduti. E il sindaco Gigi Manzoni che non si è mai risparmiato nel rispondere tono su tono a tutti, anche aspramente. Oltre dieci ore di dibattito, più di 50 interventi. I siparietti non sono mancati, tra accuse e contraccuse. Il clima avvelenato resta tale. Chi ha pensato che l’opposizione dopo i fatti degli ultimi mesi si era ammorbidita si sbaglia, almeno è rimasto lo zoccolo duro, anche perchè Tozzi e Villani tendono la mano alla maggioranza. Villani da qualche voce di corridoio pare posizionato verso il Pd (quando ci sarà il congresso, magari con una doppia mozione chissà).