Nei Campi Flegrei la natura a prima vista appare circondata dalle costruzioni e dalla presenza umana eppure guardando meglio si può notare che vi sono dei luoghi dove il verde si prende i suoi spazi e anche la città di Pozzuoli ha i suoi polmoni verdi come gli Astroni, il Montenuovo o il Gauro.
Tutti crateri dove in qualche modo vita e morte si alternano e si rincorrono, eppure è il luogo più amato dai puteolani per correre e andare in bicicletta che forse riflette meglio il concetto di natura dei Campi Flegrei: naturalmente parliamo del Lago d’Averno, un luogo dove gli antichi ambientarono miti e leggende e dove oggi fra vestigia romane, vigne e qualche chiosco è possibile vedere un bel spaccato di vita flegrea e non solo. le sponde del Lago sono un buon luogo per osservare la natura e i suoi abitanti, in particolare al mattino presto o durante i pomeriggi invernali quando c’è meno gente. l’origine del nome “Averno” viene forse dal greco e significa “luogo privo d’uccelli” e in genere gli archeologi spiegano questo strano nome scomodando l’esistenza di possibili esalazioni vulcaniche che nei tempi passati avrebbero allontanato gli uccelli eppure a vedere oggi il Lago questa spiegazione pare del tutto inverosimile: l’Averno è abitato da molte specie di pennuti e molti appassionati di birdwatching frequentano il Lago tutto l’anno e anche una semplice passeggiata permette di riconnettersi alla natura che continua a vivere nei pressi dell’Averno. Il periodo primaverile permette di fare la conoscenza con alcune delle creature più interessanti che vivono in questo luogo come lo Svasso Maggiore (Podiceps cristatus) un uccello nuotatore che si nutre di piccoli animali acquatici come gli anfibi o gli invertebrati. a volte si può trovare qualche svasso anche in inverno ma è in primavera che questi animali raggiungono l’Averno poiché vi sono alcune coppie che nidificano ormai da non pochi anni visto che le prime nidificazioni risalgono a ridosso del anni ’90. durante la stagione degli amori questo pennuto specializzato nelle immersioni sviluppa una sorta di criniera intorno al capo, è un tratto comune sia al maschio che alla femmina e la specie è nota per la complicata danza rituale che funge da corteggiamento: la coppia nuota in sincronia uno di fronte all’altro facendo dei salti e scambiandosi un pezzo di alga come dono, se la danza riesce bene i due cominciano la costruzione del nido e si dedicano alla riproduzione. uno svasso non è molto più grande di una comune anatra ma può restare in immersione sott’acqua anche per 3/4 minuti, a terra sono estremamente goffi perché per adattarsi all’attività di nuotatori hanno sviluppato delle zampe palmate che si trovano molto indietro rispetto al resto del corpo e pertanto è molto raro vedere una di queste creature mentre si muove a terra.
Altri uccelli primaverili sono le rondini ed affini: Rondini, Balestrucci Rondoni anche se non sono tutti strettamente imparentati tra loro condividono lo stesso stile di vita migratorio e cacciano le prede e si accoppiano in volo. una Rondine (Hirundo rustica) pesa pochi grammi eppure due volte l’anno attraverso il Sahara e il Mediterraneo per raggiungere i luoghi in cui sverna o si riproduce: l’Africa nel primo caso e l’Europa nel secondo caso. rondini, balestrucci e rondoni e relativi nidi sono protetti dalla legge e se si vedono questi uccelli in grandi numeri bisogna esserne felici: sono grandi divoratori di zanzare. In estate la presenza degli uccelli non cambia eccessivamente, negli ultimi anni si osserva con una certa frequenza qualche esemplare di Anatra Mandarina (Aix galericulata) una specie esotica di rara bellezza che è arrivata in Europa per fare da animale ornamentale in parchi e giardini ma ormai vi sono varie popolazioni selvatiche fondate dagli individui fuggiti alla cattività.
Le anatre mandarine presentano un vistoso disformismo sessuale, ovvero il maschio è molto diverso dalla femmina e in questa specie i colori più sgargianti caratterizzano il maschio e il destino è alquanto beffardo con questo animale: mentre le popolazioni asiatiche di questo animale sono ad elevato rischio d’estinzione a causa della rarefazione dell’habitat le popolazioni europee sono in fortissima espansione, se continua così fra pochi decenni questo animale sarà presente in Europa e non nel suo continente d’origine! Soprattutto d’estate si può sentire il verso del tarabusino (Ixobrychus minutus), l’airone più piccolo presente in Europa grande cacciatore di girini che è molto difficile da individuare in quanto col suo copro snello e allungato si mimetizza perfettamente nei canneti, magari si passeggia a pochi metri da questo uccello mentre sta nascosto nella vegetazione e solo con molta difficoltà è possibile individuarlo. l’autunno è stagione di migrazione, gli uccelli amanti del caldo volano in Africa mentre molte specie dal Nord Europa vengono alle nostre latitudini, come i cormorani, altri uccelli pescatori, che si riproducono in Europa ma svernano presso le coste del Mediterraneo. il cormorano (Phalacrocorax carbo) può scendere anche a profondità di 10 metri quando si immerge in cerca di pesci tanto nelle acque dolci quanto in quelle salate. l’autunno porta anche numerosi gabbiani, come il gabbiano comune, che apprezzano molto le acque calme del lago. D’inverno il lago si popola di molte specie di anatre anche se non giungono mai in stormi numerosi a causa dell’ingente presenza umana.
Codoni, Fischioni, Morette e soprattutto Alzavole (Anas crecca) sono le tipiche specie di anatra che si possono osservare sulle acque del lago, a volte anche le rare Morette Tabaccate o i Fistioni Turchi (queste ultime praticamente vegetariane) possono frequentare il Lago. L’inverno è anche la stagione in cui si può avvistare con una certa facilità il Falco di Palude (Circus aeruginosus) un falco specializzato nel catturare gli animali che vivono presso gli specchi d’acqua, in estate si riproduce in Europa, in particolare presso le marcite: in questa specie il maschio si accoppia con più femmine e aiuta queste a tirare su tutte le nidiate. Naturalmente i campi e la macchie attorno il lago pullulano di uccelli più piccoli come merli, storni o passeri ma se si è fortunati in estate si può ascoltare di notte il canto dell’usignolo (Luscinia megarhynchos) o lo strano e cupo richiamo di un rapace notturno, l’Allocco (Strix aluco). infine alcune specie non lasciano mai il Lago: le Folaghe (Fulica atra) e le Gallinelle d’Acqua (Gallinula chloropus) sono due specie diverse di Rallidi, uccelli palustri che somigliano sono superficialmente alle anatre. le Folaghe del lago d’Averno sono ormai quasi addomesticate, si radunano dove la gente si ferma più spesso, come presso i chioschi, e aspettano che i visitatori gli gettino del cibo. Poichè sono molto confidenti è molto facile in primavera osservare i piccoli delle folaghe e delle gallinelle d’acqua, del resto i piccoli di entrambe le specie sono molto precoci e seguono la mamma già a poche ore dalla nascita, per i bambini può essere istruttivo vedere i giovani delle due specie per comprendere quanto anche gli animali cambino durante i vari stadi vitali e quanto sia importante per gli uccelli dedicarsi alle cure parentali. infine vi sono alcuni uccelli domestici come le anatre comuni, le oche e le sudamericane Anatre Mute (Cairina moschata) che si possono osservare praticamente sempre. la fauna del Lago non si limita agli uccelli: durante l’estate e l’autunno il Lago è un ottimo punto per vedere molte specie di Libellule mentre le notti primaverili sono ottime per osservare le lucciole, insetti straordinari capaci di produrre bioluminescenza purtroppo molto spesso vittime dell’inquinamento e dell’abuso di pesticidi: la loro presenza presso il Lago indica una buona situazione della qualità dell’aria e del suolo. Rettili e Anfibi sono abbondanti, vi sono ad esempio le varie specie di biscia, i rospi smeraldini e le rane verdi, purtroppo sempre si incontrano le tartarughe di origine nordamericana del genere Trachemys, animali voraci e prolifici capaci di mettere in ginocchio le specie autoctone (indigene) di rettili e e pesci di cui sono grandi predatrici. Come sempre il consiglio è di visitare il Lago d’Averno almeno quattro volte l’anno con cadenza stagionale in modo da cogliere tutte le differenze che si possono riscontrare fra una stagione e all’altra e poi naturalmente serve almeno un binocolo di buona qualità per cercare di identificare le tante specie di animali, magari fin dall’inizio può essere una buona idea procurarsi una delle tante guide alla identificazione degli uccelli.