E’ stata la prima donna vicesindaco di Monte di Procida, anche l’artefice dello strappo con la passata amministrazione, guidata da Peppe Pugliese. Teresa Coppola oggi si candida a sindaco per le prossime amministrative con una lista civica (PER MONTE DI PROCIDA) .
Perché questa decisione?
«Io credo nelle potenzialità della mia città, nel cambiamento, l’ho fatto dai banchi dell’opposizione e ora è tempo di riprendere il progetto interrotto nel 2020. Ho lavorato molto per le deleghe che mi sono state date, ma il confronto con la maggioranza è iniziato subito. Ci stavamo allontanando dal programma che avevamo».
E oggi qual è la priorità a parer suo?
«Guardi c’è un astio in città che non si era mai visto. E io vorrei essere il sindaco di tutti, questa per me è una priorità importante. Io credo che tutto il consiglio comunale debba essere partecipe di scelte importanti. Infatti, se sarò eletta, vorrei creare una associazione parallela che dovrà camminare sulle sue gambe, ma che dovrà essere pure di controllo sul nostro operato».
Ma l’opposizione, se lei sarà eletta sindaco, farà la sua parte…
«Se si rende partecipe l’opposizione nel ruolo vitale delle commissioni, se si danno deleghe, per chi ha competenze, anche questo può essere un ruolo fondamentale. Monte di Procida è di tutti noi. Non mi piace l’idea di una oligarchia. Una comunità è fatta da tutti. Io vorrei che l’intero consiglio comunale fosse partecipe. E questo perché credo fermamente che non serva l’astio che si respira da un po’ nella mia città. Vede questa città è stata sempre matriarcale, è tempo che le donne abbiano anche in politica un ruolo importante».
Ma mi dica un progetto concreto
«Intanto il Puc è stato sì approvato nel 2020, ma non è stato attuato, abbiamo una mole di condoni da approvare, il commercio da far partire, le aree a rischio idrogeologico da controllare, le vie di Protezione Civile da realizzare. E poi vede ci sono opere che, se pur annunciate, non sono state avviate, le faccio un esempio, il laboratorio delle arti».