Scossa e via, arrivano i tecnici, esperti in materia sismica, osservano, scrutano le mura, le fondamenta, i pilastri, non possono togliere l’intonaco per capire se una lesione è strutturale o superficiale e, per lo più sfrattano. E’ quello che sta accadendo a Pozzuoli. Perché si sa la terra di tremare non smette. Le famiglie tra tende, sistemazioni temporanee si allontanano dalle loro case, magari costruite con i soldi messi da parte, molti si chiedono perché quel fabbricato, magari ristrutturato negli anni Ottanta non regga. Certo il bradisismo non smette mai. Sarà questo il motivo. Forse. Fatto sta che dopo lo sfratto i privati si rivolgono per lo più a un tecnico, uno solo, che ordina lavori di ristrutturazione, consiglia una ditta e voilà si torna a casa.
Metodo usato negli anni Ottanta. E pare che stia tornando di moda. Viene da chiedersi se basti un maquillage per rendere antisismiche le case o se quel maquillage sia solo uno stratagemma per arricchire i pochi, gli stessi, da cinquant’anni. Magari, visto che il ministro dice che tutto deve cambiare, che mutassero anche le modalità e qualcuno controllasse.
Per fortuna le tende sono state tolte, ora ci auguriamo solo che Pozzuoli e tutti i Campi Flegrei vivano. IN SICUREZZA. Senza ripetere gli orrori del passato.