Non ci sono più le risorse necessarie per un’emergenza che è diventata pressoché quotidiana”. Così Nello Musumeci, ministro per la Protezione civile, in una intervista a Il Giornale in merito ai fondi statali a disposizione per le emergenze ambientali. “Serve un cambio di passo. La strada da imboccare è duplice: quella della prevenzione strutturale e quella delle assicurazioni. Dobbiamo ricorrere alle polizze assicurative per le aziende, non possiamo pensare che lo Stato possa intervenire sempre e per tutti”, “dobbiamo renderci conto che in Italia non esiste una zona a rischio zero. Quindi assicurare la propria casa è una scelta di auto responsabilizzazione”. E precisa che “c’è già una commissione apposita per definire un protocollo condiviso con le assicurazioni. Sarà un primo passo verso la realizzazione di una norma comune. E di una soluzione rivoluzionaria”. Evidenzia inoltre che “oggi solo il 7% degli italiani è assicurato contro il rischio ambientale. E, degli 800 milioni dati ai Comuni, solo il 30% è stato utilizzato per la messa in sicurezza. Non è una mancanza di volontà, ma spesso manca la competenza sostenere i progetti. Avrebbe senso dare i soldi solo ai Comuni che sono realmente in grado di gestirli”. E sulle polizze nei Campi Flegrei sottolinea: “Non è escluso un intervento economico da parte dello Stato. Ci rendiamo perfettamente conto dell’esposizione in cui si troverebbero le compagnie assicurative”. Perché le esercitazioni di fuga ai Campi Flegrei sono andate deserte? “È proprio questo il punto. Ma è mai possibile? Proprio lì? Nella maggior parte di noi manca la percezione di quanto sia importante la prevenzione: sapere cosa fare e cosa non fare in caso di emergenza. La Protezione civile continuerà a fare esercitazioni, sempre di più”.
Il ministro Musumeci ai flegrei: «Fate le esercitazioni e assicurate con polizze private le case: diamo soldi solo ai Comuni che sono in grado di gestirli»
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