Dal 2014 ad oggi il turismo culturale in area Flegrea si è espanso e contratto innumerevoli volte tanto da rivaleggiare con l’intensità imprevedibile dell’attività bradisismica stessa. La mancanza cronica di progetti strutturali e coerenti è sempre stata una delle principali fonti di guai per il turismo flegreo e a tutto ciò si aggiunge ormai da un anno a questa parte pure l’influenza nefasta delle scosse bradisismiche le quali appaiono anche più pericolose a causa della disinformazione che pasce la paura e lo sgomento.
E succede che in meno di due mesi, da fine maggio 2024 ad oggi si è vista una bella fioritura di chiusure, totali o parziali, dei principali siti archeologici flegrei. È da circa un mese che l’Anfiteatro Flavio Puteolano risulta chiuso per lavori, una settimana fa si è annunciata la riduzione dell’orario di apertura del Castello aragonese di Baia al cui interno si può visitare il Museo Archeologico dei Campi Flegrei solo in mattinata ed è notizia di ieri della chiusura di un sito archeologico da poco oggetto di una gara per la relativa gestione: la Piscina Mirabilis chiude per lavori. Autorità comunali e del Parco ci dicono che i cantieri sono necessari e che gli stessi sono stati programmati da tempo e in futuro nuovi siti saranno aperti al pubblico grazie ai progetti che stanno maturando in queste ore, come la riapertura delle Cento Cammerelle bacolesi o l’apertura dello Stadio Antonino Pio. Per ora però non si può visitare quasi nulla, ormai anche le sorti del percorso archeologico del Rione Terra sono statiche come quelle di un capodoglio arenatosi su degli scogli. Quando cominciai a fare la guida turistica intorno al 2016 benedicevo ogni giorno lavorativo che passavo nei Campi Flegrei, sembrava che c’era molto da fare e che il futuro avrebbe visto il nascere di numerose opportunità ma le miopiee di cittadini ed enti hanno fatto sì che si arrivasse per l’ennesima volta impreparati all’appuntamento inevitabile col bradisismo e ora pare che tutto debba stare in pausa.
Al Museo Egizio di Torino vi sono al momento importanti restauri strutturali in corso che dovranno durare un bienno eppure non ci si è limitati ad apporre un grosso catenaccio all’ingresso principale ma si è preferito avviare un calendario di visite guidate ai cantieri che permettono in tutta sicurezza di portare dei visitatori all’interno della struttura per mostrare loro quel che si può superando il concetto di una lunga chiusura forzata. Naturalmente i siti Flegrei sono molto diversi, hanno le loro peculiarità e il museo egizio di Torino vanta altri mezzi, fondi e risorse umane eppure ci si chiede perché qui non si può fare nulla del genere, spero ci siano importanti motivi tecnici che spingono alla chiusura della Piscina Mirabilis ma è difficile discernere il reale. In fondo anche per il percorso Archeologico del Rione Terra non si è ben capito perché si è preferito la chiusura ad oltranza durante i mesi passati, al momento la non fruibilità è dovuta ad una faccenda burocratica visto il passaggio del sito dalla Soprintendenza al Parco Archeologico dei Campi Flegrei. Per fortuna resta il mare: l’area marina protetta e il parco archeologico sommerso di Baia sono costantemente visitati da molti subacquei che dopo aver avuto le giuste informazioni riguardo al rischio bradisismico dai vari operatori turistici ora affollano le banchine e i moli da dove partono i gommoni che vanno verso la Villa dei Pisoni o il Ninfeo di Claudio e questo lo dobbiamo al coraggio e alla serietà di chi lavora nei diving o nell’industria alberghiera. Per ora leggo con una certa perplessità alcuni post sulla rimozione delle erbacce dal cosiddetto Tempio di Venere a Baia visto che l’ordinario non dovrebbe certo sembrare straordinario ma tale impressione sarà dovuta solo al mio brutto carattere, bisogna mettere il prossimo al corrente di ogni cosa, normale amministrazione compresa. Al momento si dice che i cantieri avviati nei siti archeologici flegrei saranno il preludio per un rilancio del nostro patrimonio ma non so, magari riducendo L’offerta si rischia di ottenere l’effetto opposto, ovvero cadere nel dimenticatoio da cui sarà poi difficile uscirne. Nell’ultimo mese non sono mancati articoli riguardo al ritrovamento di nuovi reperti archeologici nei luoghi costieri interessati dal bradisismo come punta della Serparella a Bacoli, ennesima dimostrazione della natura ambivalente dell’attività vulcanica che distrugge e crea ad un tempo: come gli archeologi subacquei riescono a carpire nuovi informazioni grazie al movimento del suolo così dovremmo fare a terra studiando meglio il fenomeno e le tecniche edilizie antisismiche per meglio convivere con questa realtà ballerina, ma si sa che pensare al futuro è una perdita di tempo se si dà più importanza ai propri interessi e questo è un problema che attanaglia l’intera società flegrea e non solo. Per ora si può mostrare facilmente il Parco Archeologico di Cuma, l’oasi di Montenuovo e la Casina Vanvitelliana, il resto è chiuso o parzialmente aperto e quindi chi vorrà visitare un patrimonio culturale quasi non fruibile? L’estate del 2024 sarà un momento di assestamento per il patrimonio culturale flegreo ma quale concetto di assestamento è possibile in questa terra? Forse si dovrebbe lavorare in maniera più serrata per risolvere i problemi ed evitare chiusure lì dove le condizioni lo permettono ma sono solo una guida e di certo non ne so molto di come si gestisca un sito archeologico ma le esigenze dei turisti le riesco a prevedere e mi sa che per i prossimi mesi i Campi Flegrei non saranno così attraenti e ne saranno felici Pompei o Sorrento, per loro fortuna.
fonti: per avere più informazioni riguardo alla situazione del Museo Egizio di Torino si consiglia di visitare il sito del museo: https://www.museoegizio.it/esplora/notizie/museo-egizio-aperto-per-lavori-passeggiata-col-curatore/