Turismo, una banca dati delle strutture ricettive: ecco le disposizioni del governo e il ruolo di Regione e Comuni

Un sistema digitale, un modo per mettere in rete tutte le strutture ricettive, una vera e propria banca dati nazionale legata al turismo e alle strutture ricettive, non è solo un progetto, ma il contenuto del decreto ministeriale appena firmato ed è previsto che entro il 1 settembre, fra dieci giorni circa, il Ministero del Turismo pubblicherà in Gazzetta Ufficiale un avviso che attesta l’entrata in funzione della Banca Dati Nazionale delle Strutture Ricettive BDSR. Dal giorno della pubblicazione dell’avviso i titolari o gestori delle strutture ricettive e delle attività di locazione breve avranno 60 giorni per collegarsi alla piattaforma nazionale e richiedere il CIN, accedendo tramite SPID o CIE e inserendo i dati richiesti dal sistema. Il Ministero del turismo pubblicherà sul proprio sito istituzionale una Circolare esplicativa delle modalità di accesso alla piattaforma e di compilazione. Per il rilascio del CIN, oltre ad inserire i dati minimi obbligatori, la piattaforma nazionale del Ministero (https://bdsr.ministeroturismo.gov.it/) richiede che lo Spid del richiedente sia associato al codice fiscale o alla partita iva della struttura ricettiva o dell’attività di locazione breve. Pertanto, per agevolare tale associazione e, conseguentemente, il rilascio del CIN, la Regione Campania, attraverso la collaborazione tra la Direzione Generale per le Politiche Culturali e il Turismo e l’Ufficio Speciale per la Crescita e la Transizione digitale, ha implementato il Servizio Digitale denominato “Aggiornamento Banca Dati Regionale Strutture Ricettive e Locazioni Brevi”. Il Servizio è destinato all’aggiornamento e alla verifica dei dati presenti nella Banca dati regionale delle strutture ricettive (alberghiere, extralberghiere e all’aria aperta) e delle attività di locazione breve di cui al D.L. 50/2017, dove i titolari/gestori delle strutture ricettive e delle attività di locazione breve potranno associare il codice fiscale o la partita iva di ogni struttura al richiedente CIN e indicare anche eventuali delegati, oltre a completare eventuali informazioni.

L’intento della Regione è di semplificare l’applicazione delle disposizioni nazionali inerenti l’attribuzione del Codice Identificativo Nazionale e tutelare la leale concorrenza; pertanto il comune impegno di Amministrazioni locali e Associazioni di settore diviene fondamentale per diffondere le informazioni e assicurare il rispetto delle normative, contribuendo a contrastare le forme irregolari di ospitalità. Ai Comuni si raccomanda celerità nell’assegnazione dei codici regionali CUSR alle strutture ricettive e alle attività di locazione breve per permetterne l’identificazione a livello regionale e la successiva richiesta di acquisizione del codice identificativo nazionale CIN.

«E’ una novità – dice Fulvio Ferrigno presidente di Turismo e Servizi – e ai Comuni spetta il ruolo di accelerare nell’assegnazione dei codici regionali CUSR alle strutture ricettive e alle attività di locazione breve per permetterne l’identificazione a livello regionale e la successiva richiesta di acquisizione del codice identificativo nazionale CIN».

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