E’ stato uno dei terremoti più forti registrati ai Campi Flegrei negli ultimi 40 anni, quello avvenuto all’1 e 25 del 13 marzo 2025, ma a farlo percepire come particolarmente violento dalla popolazione sono stati la sua accelerazione al suolo, la più forte registrata finora nella zona, e la direzione, in quanto l’energia si è propagata verso Est. “Recentemente si è triplicata la velocità di sollevamento del suolo, passando da 1 a 3 centimetri al mese”, ha detto all’ANSA Francesca Bianco, direttrice del dipartimento Vulcani dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia. “Non abbiamo assolutamente evidenze di magma a bassa profondità”, ha aggiunto l’esperta riferendosi a quella che è una condizione considerata “un segnale tipico di un’eruzione”. Anche il direttore dell’Osservatorio Vesuviano, Mauro Antonio Di Vito, ha detto che “non misuriamo un processo che ci dia l’evidenza di un’eruzione imminente. I nostri dati ci dicono che non è così”. I terremoti nei Campi Flegrei sono collegati al ritmo del sollevamento del suolo e alle variazioni della velocità con cui questo avviene. Di conseguenza “quanto è avvenuto la notte scorsa non è inaspettato, anche se non è possibile stabilire quando arriverà un terremoto né quale intensità avrà”, ha detto Bianco. “E’ in corso un’uteriore intensificazione della crisi bradisismica rispetto al 2023”, ha aggiunto. Anche Di Vito ha osservato che quest’ultimo terremoto è avvenuto “in un periodo di più intensa deformazione del suolo con una sismicità concentrata nelle stesse aree” interessate dalla deformazione. Per questo dal 2019 ad oggi la sismicita “si concentra intorno alla parte che si solleva maggioramente” anche se, ha aggiunto Di Vito, “non c’è relazione tra deformazione del suolo e magnitudo”. Ci sono infatti casi in cui “un terremoto può avvenire anche in assenza di sollevamento del suolo”, come è avvenuto nel sisma di magnitudo 4,4 del 20 maggio 2024, ha osservato Bianco. “E’ prematuro fare previsioni”, ha rilevato ancora l’esperto. “I segnali indicano che il processo prosegue nel tempo in modo sostenuto e che possiamo aspettarci altra sismicità”, ha aggiunto. Per il presidente dell’Ingv Carlo Doglioni, “finché continuerà questo sollevamento continueremo ad avere dei terremoti”.

Il Focus, che sta succedendo ai Campi Flegrei
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