Onde magnetiche lette dall’IA per il bradisismo, ecco che cosa ne pensa Luongo

Onde magnetiche rilasciate durante i terremoti e intelligenza artificiale capace di leggerle, è il nuovo studio in corso per il bradisismo. In merito all’utilizzo dei nuovi algoritmi per estrarre rapidamente i tempi di arrivo di queste onde, la ricercatrice dell’INGV Rossella Fonzetti ha fatto uno studio accurato, in pratica durante un terremoto, l’energia viene rilasciata attraverso le onde sismiche P e S (rispettivamente le prime e le seconde ad arrivare alla stazione sismica). Stimare il loro tempo di arrivo è fondamentale per capire la distanza della stazione dal terremoto e calcolarne l’ipocentro. Poiché molto spesso il segnale registrato dai sismografi è disturbato, anche un sismologo esperto può avere difficoltà nel loro riconoscimento. Per questo motivo si è deciso di utilizzare questi nuovi algoritmi di intelligenza artificiale per estrarre rapidamente i tempi di arrivo delle onde P e S generate dai terremoti avvenuti tra il mese di gennaio del 2023 e il mese di giugno del 2024, periodo in cui la caldera ha vissuto due episodi di incremento della sismicità. Casual processes of shallow and deep sismicity at Campi Flegrei caldera, è uno studio pubblicato sulla rivista scientifica “Communications Earth and Environments” di Nature. Lo studio è stato condotto dall’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV), i cui risultati sono la prima applicazione delle tecniche di machine learning (ML) all’analisi della sismicità del sistema vulcanico situato a Nord-ovest della città di Napoli. Negli ultimi decenni, la sismologia ha cominciato a utilizzare degli algoritmi di intelligenza artificiale, in particolare le cosiddette reti neurali, che stimolano i neuroni del nostro cervello. Queste, se sono addestrate adeguatamente, possono facilitare alcuni compiti del sismologo come, ad esempio, il riconoscimento delle onde sismiche.

Ma che cosa ne pensa di tutto questo un vulcanologo esperto come Giuseppe Luongo?

<“Esistono da più di 40-50 anni sistemi automatici che analizzano le registrazioni sismiche per riconoscere un segnale di un terremoto rispetto al rumore di fondo prodotto dall’ ambiente naturale e dall’attività antropica. La sua localizzazione è stata utilizzata per evitare dammi al sistema dei servizi di una comunità non lontana dall’epicentro. Il sistema funziona basandosi sulla velocità della trasmissione di un segnale elettromagnetico prodotto dalla stazione sismica che raggiunge la postazione di monitoraggio alcuni secondi (5-10) prima delle onde sismiche. Il sistema è indicato come Early Warning. Esistono oggi programmi che consentono di localizzare l’evento e fornire la magnitudo ed ancora produrre il meccanismo del terremoto. L’operatore interviene e modifica il risultato se il sistema ha fornito un dato inattendibile. Il lavoro del ricercatore inizia da questo punto. Il suo compito è l’interpretazione del dato registrato. Le segnalo che il sismografo è lo strumento che trasforma il moto del suolo in un segnale elettrico per inviarlo nel centro di monitoraggio>, afferma Luongo.

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