Nei Campi Flegrei è in corso uno sciame sismico, non ancora concluso, che ha fatto registrare oltre 20 terremoti nell’arco di tre ore circa, ha detto all’ANSA il vulcanologo Giovanni Macedonio, dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia. I terremoti più intensi sono stati quelli di magnitudo 4,4 delle 20,10, quello di magnitudo 3,9 delle 21,46 e quello di magnitudo 3,5 delle 19,51 e ancora una scossa di 3,1 alle 21,55. Non ci sono finora evidenze che il magma stia risalendo. In questi giorni nei Campi Flegrei si stanno susseguendo più sciami, ossia sequenze di terremoti di magnitudo diversa che si succedono rapidamente, seguite da almeno sei ore di calma. Uno è stato registrato a partire dalle 6,06 alle 9,30 del 18 maggio, con 16 terremoti di magnitudo massima di 2,8. “Questa tipologia di rilascio di energia non è nuova nei Campi Flegrei. Questi eventi sono associati al sollevamento del suolo iniziato a partire dal 2006-07 e che nel 2012 ha fatto scattare il livello di attenzione giallo e che è ancora in atto”, osserva il vulcanologo riferendosi al fenomeno del bradisismo. Nell’ultimo anno la velocità di sollevamento del suolo è aumentata a circa 2 centimetri al mese, con un massimo che corrisponde alla zona di Pozzuoli e che poi va a decrescere. “Il sollevamento del suolo – prosegue – è associato ai terremoti: da anni si nota che più è marcato il sollevamento, più aumentano i terremoti e la loro intensità”. Per quanto riguarda il livello del magma, l’esperto dice che dagli indicatori associati a questo fenomeno, “al momento non abbiamo un’evidenza chiara che il magma stia risalendo” e aggiunge che “la sorveglianza è continua
Terremoto, in corso a Roma unità di crisi
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