Gaia, sopravvissuta alla violenza. «Ora vivo nella paura»

Ha raccontato la sua storia, in diretta e con il volto tumefatto. Gaia, 25 anni, è un’altra vittima di violenza domestica, di lesioni e tentato omicidio. Gaia è una sopravvissuta. Sabato sera stava tornando a casa dopo una serata con amici, era entrata nella sua macchina prima che cominciasse l’incubo.
«Gaia è sopravvissuta all’aggressione brutale del suo ex», a ribadirlo è stato il deputato Francesco Emilio Borrelli, dopo aver mostrato, in una diretta streaming, i segni visibili sul corpo della donna di quella violenza inaudita.
«Lui è arrivato, ha aperto lo sportello della macchina e con altri due amici mi ha scaraventata fuori dalla macchina», racconta la ragazza.
Lui, 36 anni. Non accettava che lei fosse andata via con il figlio, lontano da Pozzuoli, per non subire più.
«Ha iniziato a colpirmi con pugni e calci. – continua Gaia – Mi tirava i capelli e mi trascinava lungo la strada, per terra. Ha anche tentato di buttarmi giù dal belvedere. Mi ha trascinata nella sua auto facendosi aiutare dagli amici».
A salvarla è stata un’altra forza, la sua. Uscita fuori per sopravvivere non solo alle violenze, ma anche al silenzio e all’omertà dei passanti.
«In macchina c’era il suo telefono. Sono riuscita, di nascosto, a comporre il numero di mio padre. Lui si è accorto che ero a telefono e chiedevo aiuto, a quel punto mi ha lanciata a terra prima di scappare via».
«A quel punto ho chiesto aiuto alle auto che passavano, sono stata soccorsa da alcune ragazze. Per strada abbiamo trovato una pattuglia, hanno atteso con me l’arrivo di mio padre e poi siamo andati in ospedale».
Per lei, trenta giorni di prognosi. Per lui, l’arresto.
«L’autore di questo massacro in questo momento è in carcere, ma gli uomini che lo accompagnavano? – ha chiesto il deputato dei Verdi – La cosa peggiore è che quegli uomini hanno supportato l’aggressore, non lo hanno fermato sono stati complici. Gaia, ora vive nel terrore».
«Chi mi dice che non si ripeterà? – chiede disperata Gaia – Non dormo più, vivo con la paura della morte che incombe sulla mia testa. Ho paura per mio figlio e per la nostra vita».
Parole di solidarietà sono arrivate dall’amministrazione comunale di Pozzuoli, oltre al sindaco Luigi Manzoni, anche l’assessora Titti Zazzaro, «Dobbiamo fare in modo che queste cose non accadano più».
A sostegno della ragazza, è intervenuto anche il sindaco di Bacoli, Josi Della Ragione.
«Una storia devastante che deve far riflettere tutti.- scrive Della Ragione sui suoi social – Dobbiamo esserle vicino e lo saremo con azioni concrete. Così come dobbiamo essere capaci di far uscire dal silenzio tutte quelle donne che subiscono minacce, violenza. Aiutateci ad aiutarvi».
 
 

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