Tre artiste con le loro opere in mostra nella neoclassica cornice di Villa Pignatelli, raffinata casa museo abitata nel \’900 dai principi Pignatelli, dove la figura di Rosina, principessa illuminata e colta, sopravvive al tempo, attraverso l\’eleganza degli arredi e la bellezza delle numerose suppellettili, ceramiche, argenti, smalti, cristalli, bronzi, ritratti di famiglia, tutto con lungimiranza donato allo Stato Italiano.
Rosina Pignatelli, vissuta dunque, nel \’900 diventa la quarta donna di queste giornate di mostra, vicina per fase storica e per tematica alle artiste presentate. Le tre interpreti sono Claire Fontaine, collettivo artistico fondato nel 2004, Marinella Senatore artista classe 1977 e Pasquarosa Marcelli Bertoletti, nota come Pasquarosa, nata nel 1896 ad Anticoli Corrado, donne diverse per storia, generazione e cultura, ma che attraverso le opere in mostra avviano un discorso congiunto, una comunione di voci sull\’universo femminile, sui linguaggi, sulla libertà, quasi a trasformare la mostra in una sola installazione, da attraversare e vivere come esperienza unica.
La mostra Claire Fontaine | Pasquarosa | Marinella Senatore inaugurata oggi 8 maggio al pubblico dei visitatori, vede la curatela di Pier Paolo Pancotto ed è stata fortemente voluta dalla Direzione del Museo, Fernanda Capobianco, con Rosanna Naclerio, e dalla Direzione regionale dei Musei della Campania carica ricoperta da Marta Ragozzino, con la Fondazione Nicola Del Roscio | La Fondazione, Roma e il contributo del collezionista Fabio Agovino per due opere in prestito dalla sua collezione.
Il primo piano ci accoglie l’opera “Dio C’è” e lo stendardo “Quanno so nato s’è fatta na festa” di Marinella Senatore, prestati dal collezionista, e presto si cede il passo ai primi lavori di Pasquarosa, donna di origine contadina, che nasce artisticamente come modella, e così entra in contatto con Nino Bertoletti, che diventerà suo marito, lui molto introdotto nell’élite romana, costituirà con Pasquarosa un vero e proprio circolo con frequentazioni che contemplano personaggi come Pirandello, e Giorgio De Chirico.
Il mondo del femminile, il tema del corpo, il tema del linguaggio, queste le tematiche che ruotano intorno ai lavori intrisi di sentimento femminile delle tre artiste.
Nelle prime sale alcuni collage di Marinella Senatore coesistono con pitture della Pasquarosa che appaiono prive della tecnica pittorica del tempo, certamente più lineare, ma che approfondiscono una poetica tutta personale. Inconsapevolmente, con la propria vita la Pasquarosa affermerà, pur non essendo una femminista in senso stretto, il suo concetto di libertà.
La mostra contiene anche un interessante video con immagini degli anni ‘30. Video che è stato ritrovato dal curatore cosìcchè la cineteca potesse digitalizzarlo. Negli studi precedenti sull’artista esistevano, infatti, solo piccoli frame. Il video mostra scene degli anni 1932, 1933, 1934 e dimostra la grande amicizia con Pirandello e la frequentazione della sua casa.
Accanto al video degli anni ’30 l’opera di Claire Fontaine “We are All” che si ricollega ad una certa serialità tipica dei lavori di Warhol dai quali il collettivo riprende tecnica e sovrappone in aggiunta la scritta, nell’intento di provocare un moto nello spettatore.
Alle sue spalle il Ritratto di Angelina, della Pasquarosa, ritratto e autoritratto, si colloca sempre sulla tematica della convergenza dei temi in mostra. Poi, due altri video, questa volta di Marinella Senatore, mostrano un gruppo di femministe svedesi, distanti per lingua ma con una forte musicalità che rende immediato il significato del loro canto.
E ancora quadri della Pasquarosa, nature morte talvolta materiche che mostrano una crescita artistica e che saranno presenti alle Quadriennali di Roma, e nuovamente in una fusion senza interruzione di continuità le scritte a Led del collettivo. Led in questo caso utilizzato come linguaggio, filosofia del linguaggio con una insegna che detta “Women are the moon that moves the tides” dove si sottolinea attraverso la luce, messaggio e linguaggio.
Nel tema dei rimandi, un dipinto su tela racconta l’esistenza dell’uomo rispetto alla vita, riprendendo un frame di una immagine della caduta delle torri gemelle si cui viene incollato un brevetto americano con una singolare tecnica di sopravvivenza.
Ancora a Led la scritta “I say I” fa riferimento a Carla Lonzi, scrittrice femminista; e ancora opere di Pasquarosa, tra le quali una incantevole natura morta napoletana, dove in primo piano l’artista dipinge sopra un telo fiorato un raffinato ventaglio.
Nella parte storica del Museo, il curatore ha voluto inserire due ritratti dell’artista realizzati da suo marito, Nino Bertoletti, che quasi sembrano parte dell’arredo di Villa Pignatelli. E qui, sul pavimento, come elemento di rottura, un’opera site specific di Marinella Senatore, sempre allineata al linguaggio del corpo e alla politica sociale.
Arriviamo agli ultimi lavori, l’elemento del mattone viene ripreso come tema della ribellione, mattoni rivestiti con copertine di libri. In questa sala, è di impatto l’accostamento di uno dei mattoni su copertina di un testo comunista al ritratto di Pio X. Conclude la mostra ancora una natura morta, ricca di spunti che sembrano di opere di Matisse, o di Van Gogh.
E infine, “Beauty is a Ready Made”, la scritta a Led che chiude la mostra, rimanda a Duchamp e domina sulla vasca da bagno in marmo del principe. La bellezza domina su ogni cosa.
La mostra con le sue 34 opere e il catalogo di Di Virgilio editore resterà aperta al Museo Diego Aragona Pignatelli Cortes di Napoli fino al 27 giugno 2021, con prenotazione obbligatoria nel rispetto delle norme di distanziamento.